lunedì 28 febbraio 2011

Life is a Beatles's song

You say yes, I say no. You say stop and I say go go go. You say goodbye and I say hello. I don't know why you say goodbye, I say hello. I say high, you say low. You say why and I say I don't know. You say goodbye and I say hello.

Così drammaticamente diversi, ma dannatamente vicini.

Fammi ridere


Fammi ridere.
Impegnati.
So che vuoi farlo.
Non dirmi che mi vuoi bene.
Non voglio sentirlo.
Voglio ridere.
Non cercare un mio semplice sorriso.
No.
Quello te lo regalo ogni volta che mi guardi.
Ogni volta che mi tuffo nei tuoi pensieri attraverso i tuoi occhi.
Ho bisogno di qualcosa in più.
Nuota nel caotico ordine della tua mente.
Dietro ad un ricordo sentirai echeggiare la melodia.
Donamela.
Non resterai deluso.
Io butterò indietro la testa.
Una risata scuoterà il mio corpo lottando per raggiungere la libertà.
Solo allora avrai la mia resa incondizionata.

domenica 27 febbraio 2011

Strage di un sabato sera

Rischiare la vita seduti all'estremità di una panca mentre le tue amiche si alzano contemporaneamente.

sabato 26 febbraio 2011

Vita da rockstar

Scottarsi la lingua con la pizza.

Invisibile

Vago docile e vigile radente le pareti.
Niente può sfuggirmi, niente apparentemente disturba la mia quiete.
Sto cercando un rifugio, un luogo tranquillo dove nascondermi.
Nessuno mi guarda, nessuno si accorge della mia presenza.
Sono invisibile, ma sono sempre presente.
Fingo indecisione, eppure so esattamente dove finirà la mia ricerca.
Si concluderà lì, su quella sedia solitaria proprio sotto la finestra più luminosa.
Mi lascerò cullare dalla dolce sensazione che solo i morbidi raggi di sole sanno dare sfiorandomi il corpo.
Sarò al sicuro e il tempo perderà consistenza.
Solo il tocco di una carezza potrà destarmi dal sonno.
Ma non avrò paura.
Conosco  quella mano, conosco quelle parole.
“Micetta, dormivi molto?”
E avrò la certezza di non essere invisibile.
Non per lei.
Ed è questo che conta.

venerdì 25 febbraio 2011

I'm not really a diva

Quando ero piccola, mio padre mi paragonava spesso alla Callas, voleva che diventassi come lei.
La voce non mancava, addirittura in esubero, il physique du role anche.
Eppure io volevo diventare una rockstar.
Oggi sono visceralmente convinta che quando saliva sul palco, lanciando il suo sortilegio sugli spettatori ammaliati, la vera rockstar era lei.
Maria.
Pure Patti Smith piangeva ascoltando la Callas e guardate dov’è arrivata.



C'è ancora speranza.
Posso ancora piangere o far piangere.

Courtney.

Desideri concreti, necessità concrete, aspirazioni concrete e l’immaginazione di una bambina non ancora disillusa dalla vita.